domenica 12 ottobre 2008

Il libro bianco: Cap.3 – Risposte, continuazione

"30 saranno e non di più, i giorni del prima, e poi verrà come era in principio"


 

Oggi era il settimo giorno da quando tutto è iniziato. Una settimana che a noi sembrava un eternità. Ci svegliamo felici per aver trovato una soluzione per ripristinare l'energia la dove ci serviva. Felici per il ritorno dei nostri gatti e anche il resto degli animali. Mentre preparavo il caffè Susy era presa dal medaglione a forma di stella. Stavamo bevendo la nostra prima tazza di caffè quando Susy disse; "Voglio provare una cosa", sorridendo stava già accendendo la stampatrice che faceva anche da fotocopiatrice. Avevo capito, voleva fare una fotocopia dal medaglione. Le fotocopie stavano già venendo fuori,

"Che faccio giro i fogli per vedere se ha funzionato? " disse Susy.

"Si, tanto vale controllare, ma è molto probabile che abbia funzionato". Non ero sicuro di quello che dicevo ma volevo che fosse così. Evviva, avevamo 5 perfette copie di una stella a cinque punte, ora bisognava vedere se anche con le copie era la stessa cosa, avrebbero funzionato? Dopo altri due caffè e tantissime chiacchierate decidemmo di provare subito le stelle. Andammo nella casa più vicina, ma non avevamo avuto nemmeno il tempo di tirare fuori la fotocopia che la luce del portico si era già accesa. Eravamo strafelici del risultato, non avremmo dovuto stare a disegnarle una ad una, anche perché il modo in cui bisognava farlo era molto complicato. E per di più la possibilità di sbagliare era grande, bisognava essere estremamente precisi.

" Così avremmo tutto il tempo per lavorare a l'ultima frase, non vedo l'ora perché questi 30 giorni di cui si parla sembrano come un ultimatum".

Susy era più ottimista; "Ma no, forse dopo questi 30 giorni tutto tornerà come prima, visto che gli animali sono tornati, per me potrebbero tornare anche le persone".

Lo speravo tanto anch'io che fosse cosi, ma qualcosa mi diceva che non era finita qui. Forse i miei pensieri erano un po' pessimisti ma avevo bisogno di essere preparato a tutto. Forse per ora era facile passare le giornate ma quando avremo esaurito le scorte di cibo, che non potevano durare per sempre, dovremo coltivare tutto noi, dal grano per il pane, fino all'idea di dover caciare per avere la carne. Ma non è finita qui, la natura avrebbe preso possesso di tutto, gli animali sarebbero scesi verso le città, compresi quelli pericolosi, le strade sarebbero state invase dalla vegetazione ……………….. Tutto sarebbe tornato come in principio………… forse ho appena detto qualcosa che non volevo che si avverasse. Di un tratto ho sentito come una corrente fredda che mi attraversava il corpo, il cuore mi batteva forte e veloce. Susy mi guardava e sorrideva, "hai pensato in modo giusto Paul perché metà della frase è scomparsa, guarda ! ". Ma io non volevo che fosse così, volevo la normalità, il mondo di prima. " Quale parte è scomparsa?", chiesi sperando che non erano i miei pensieri a far sparire le parole. " La seconda, quella che dice " e poi verrà come era in principio"", rispose Susy, " perché?". " Forse non ti piacerà ma ho pensato a cosa volesse dire " in principio" e l'unica cosa che mi veniva in mente era a come fosse il mondo ai suoi inizi, forse migliaia di anni fa o di più, prima del uomo". Ora Susy aveva una espressione più seria, anzi era proprio preoccupata. " Se la seconda parte è, che il mondo torna come prima degli uomini, allora la prima significa, per logica, che ciò avverrà in trenta giorni, e secondo i miei calcoli mancano solo 23 giorni", mentre diceva le ultime parole guardava il libro e potevo chiaramente vedere che la frase era sparita del tutto. Nessuno dei due osava parlare per almeno cinque minuti poi il silenzio fu interrotto da un rumore fortissimo. " Cos'e è stato ?", abbiamo chiesto tutte e due e siamo corsi fuori nella direzione dalla quale proveniva questo trambusto. Non dovevamo andare molto lontani, era tutto lì davanti a noi. Un ammasso di lamiere e di ferro fumante erano sparsi nel giardino della casa dei nostri vicini, e la casa era praticamente del tutto distrutta. I pezzi erano irriconoscibili ma uno aveva attirato la nostra attenzione, era come un ala di un aereo. Quando eravamo più vicini avevamo capito subito, era un satellite o qualcosa di simile. Si riconoscevano chiaramente alcuni pezzi ma quello che ci ha dato la certezza era un rimasuglio di una scritta mezza bruciata ….NASA-USA. " Siamo fortunati, dissi, l'inizio della fine del mondo moderno inizia dal alto, come tutto del resto", cercavo di sdrammatizzare ma Susy mi guardava in modo strano. " E se questa cosa fosse caduta sulla nostra casa?". " Non credo che ciò può accadere, perché se qualcuno voleva un mondo senza uomini avrebbe fatto sparire anche noi come gli altri, non credi?. Anzi per dirla tutta io non mi sono mai sentito così bene come in questa settimana e nemmeno tu hai avuto i tuoi soliti dolori alle spalle". "È vero, disse Susy, non ci avevo pensato".

" Visto gli ultimi avvenimenti, dissi, mi viene da pensare a tutto, ogni cosa che non sarebbe stata possibile prima, ora sembra possibile. Vorrei solo poter dare un nome alla forza che ha dato inizio a tutto questo". " Forse è Dio, disse Susy, sai è l'unica forza alla quale abbiamo attribuito cose del genere da sempre. A tutte le cose bisogna dare un nome prima o poi, anche perché dando un nome a una cosa aiuta a comprenderla e conviverci meglio. Forse dovremmo chiamarlo così, Dio, come lo abbiamo sempre chiamato". " Si forse hai ragione, le risposi, vorrei solo che fosse un po' più chiaro nelle sue volontà, dovrebbe far apparire non delle scritte enigmatiche, ma semplicemente cosa dovremmo fare". Stavamo rientrando in casa mentre il nostro dialogo andava avanti. " Si però, disse Susy, forse Dio vuole che sia così, in modo che tutto quello che riusciremo a fare sarà perché c'era in noi la volontà di farlo, per questo non dobbiamo mai dubitare". Sul tavolo c'era ancora il libro bianco aperto, Susy andò a chiuderlo per metterlo a posto ma poi si fermò. Aveva cambiato espressione in un attimo, girò il libro verso di me e vidi una frase che stava scomparendo ma era ancora leggibile, "la verità e le parole buone sono sulla bocca di tutti". "A quanto pare ora ci concede anche delle risposte, dissi un po' scherzando, sembra che tu abbia centrato la situazione Susy". Era una situazione buffa, per quanto potevo vedere e sentire tutto quello che succedeva c'era qualcosa dentro di me che si rifiutava di credere. Forse con il tempo l'umanità si era scordata di Dio e che in realtà la fede in lui era basata semplicemente sul'abitudine di voler credere in lui, e non avere fede in Dio.

5 commenti:

Paola ha detto...

Nei tuoi scritti vi sono delle verità sacrosante: un po'troppo spesso l'umanità si dimentica di Dio
e la fede si fa sempre più flebile...
grazie di quest'altro brano, che nonostante la stanchezza hai voluto regalarci.
Un caro saluto.

Fata Bislacca ha detto...

Grazie anche da parte mia! Lo sai quanto apprezzo quello che fai, tutto quello che fai... A volte critico un po' il modo in cui lo fai, ma questo fa parte del pepe della vita e del matrimonio. Io sono sempre felice, e come dice Paola non dimentichiamoci che c'è qualcosa di più grande di noi, di più importante, che noi cerchiamo di servire al nostro meglio! Te sakam!

PuntoCroce ha detto...

Complimenti Iggy, bellissima anche questa parte!
Ci aiuta a riflettere su chi siamo e cosa siamo diventati... spesso ce ne dimentichiamo!
Un abbraccio

maria rosa

Anonimo ha detto...

Mi sento come una particella di sodio..... C'È QUALCUNOOOOOOOO??????
Guarda che te lo mando il premio......
No, tanto per scrivere, per non far si che il tuo gestore non decida di far morire di morte certa il tuo blog!!!!!! Baci!

la Susina ha detto...

bello il libro bianco in nero!!!! ^_^